Francesco Bianconi, voce
dei Baustelle, ha pubblicato (attraverso Mondadori) il suo primo
romanzo: Il regno animale. Bianconi è stato ospite del Festival di
filosofia a Carpi. In quella occasione gli abbiamo rivolto qualche domanda. Ecco le sue risposte ed un invito a leggere "Il
regno animale".
Perché questo titolo?
Perché le avventure del
giovane Alberto, aspirante giornalista e scrittore alla moda, sono un
pretesto per raccontare un contesto. Un contesto che è,
metaforicamente, zoologico: ho cercato di raccontare la città più
ricca e moderna d'Italia, Milano, senza mezze misure, e insieme alle
bestie che la abitano. Volevo far vedere come in una società
civilizzata e democratica dell'Occidente si possano annidare i germi
di una sorta di "de-evoluzione" dello spirito.
I Jesus & Mary
Chain sono meglio della Divina Commedia di Dante?
Oh, no, non credo.
Preferisco la Divina Commedia. E' Susi, un personaggio del libro, a
pensarla così. Ma dal suo punto di vista, ha ragione: lei è una
borderline, con pochi sogni e poche speranze. Soffre, ed è
arrabbiata. Quindi il minimalismo dei testi di molti gruppi punk o
post-punk ha la capacità di arrivarle più direttamente al cuore. Il
ritornello di una canzone descrive la sua vita meglio di quanto possa
fare una terzina del Purgatorio.
Espresso o Panorama?
L'Internazionale.
Mi puoi dare la
ricetta migliore per fare le rane?
Nonostante la canzone dei
Baustelle e nonostante il capitolo del romanzo che ne parla, non sono
un grande appassionato di rane. Da piccolo andavo a pescarle, la
madre di qualcuno dei miei amici le cucinava e le mangiavo, ma se
devo dire la verità non mi hanno mai fatto impazzire. Il modo
migliore di mangiarle, comunque, è friggerle. Pastella senza uovo,
solo farina. Olio extravergine d'oliva (solo con quello si frigge, in
questo senso sono un talebano) e sale solo alla fine. Il sapore è un
misto fra il merluzzo e il petto di pollo. Preferisco le lumache, o
le interiora di qualsiasi essere vivente.
Un tuo parere su un
film: "Inception".
Al contrario di Alberto e
la sua fidanzata, il mio giudizio non è così negativo. E' un film
che è piaciuto a tutti quelli che conosco: sia agli appassionati
dell'azione e dello spettacolo all'americana, sia a chi su certi
prodotti spettacolari gode a costruirci grandi cattedrali
interpretative di stampo semiotico. Per questo nel romanzo mi serviva
che ad Alberto non piacesse e fosse disgustato dai commenti dei due
sapientini omosessuali seduti dietro di lui in sala. La visione del
film avviene in un punto del romanzo in cui Alberto ha preso
coscienza di essere "contro" la città e i suoi animali,
quindi "Inception" lo deve odiare per forza. Se vuoi invece
il mio voto personale, direi che è un sette. Ma confesso di non
amare particolarmente Di Caprio. Invecchia senza che quella sua
faccia da ragazzino si screpoli mai. Per cui, quando gli affidano
ruoli da uomo fatto, mi viene un po' da ridere.
Air e Massive Attack
sono i gruppi più indicati per fare l'amore?
Può darsi. Lenti,
narcotici, rilassanti. Si potrebbe provare anche con la musica
classica. Però provateci voi. Io preferisco farlo senza musica. Non
sono così romantico come mi si descrive. Non amo la musica di
sottofondo in generale, e non riuscirei mai a tenere alta
l'attenzione su due cose contemporaneamente. Aut aut: o un corpo nudo
di donna o la Quinta di Beethoven.
In un momento del
libro citi dei cacciatori. Tu cosa ne pensi della caccia?
Mio nonno era un
cacciatore. Mio padre è un cacciatore. Conosco un sacco di
cacciatori ad Abbadia di Montepulciano: tutte persone semplici,
perbene. Ecologisticamente parlando, credo che facciano più male i
contadini dei cacciatori. Molte specie animali e vegetali sono a
rischio di estinzione più a causa dei pesticidi e dell'agricoltura
intensiva che delle fucilate.
La politica e l'etica.
"Chi governa la
città" dovrebbe essere guidato da valori di tipo etico. Dare il
cosiddetto esempio. Altrimenti si rischiano conseguenze serie su più
livelli. Ad esempio: se mi rendo conto che chi ho delegato come mio
governatore è un maiale, mi sento autorizzato a entrare un po' nel
porcile anch'io, non so se mi spiego. Questo può portare a due
conseguenze: la dissoluzione dei legami sociali alla base della
sopravvivenza della città (la rottura di un sistema), oppure la
normalizzazione, cioè la trasformazione della città in una città
di maiali con nuove regole e comportamenti da maiali. "Il
ritorno della foresta" o "l'istituzionalizzazione del
porcile", per farla breve. I tempi che viviamo in Italia sono
esemplari in questo senso. Credo, al di là del dover essere, che i
politici dovrebbero perlomeno fingere di avere un'etica. O fingere
meglio di quanto stiano facendo da vent'anni a questa parte. Viene da
rimpiangere quarant'anni di nefandezze democristiane.
Nel romanzo tu muori
ucciso da pallottole sparate da terroristi. E' questa la fine che ti
immagini?
Magari. Se non smetto di
fumare morirò di cancro, come quasi tutti, dopo lunga agonia.
Hai paura della morte?
Direi di no. E' la vita
che mi spaventa.
a.t.
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